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al testo di Leopoldo Attolico
Sul mare di Gennaio
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Trova un culmine di grazia solo in abito invernale la banderuola nuvolosa , lo stesso tempo di zolfo e di tempesta che apparenta il cuore all'attesa del peggio . E' il suo elemento , meglio se incattivito e vivido ; ne va matta . Guardala : anche lei ha un'anima gonfia d'attesa e imbavagliata dal vento , così a suo agio nel camminarti dentro lo spazio angusto di un fiato , sospeso . Ha sempre su nel cielo un rimario o un contrappunto inquieto : sembra indicarlo - alto - ogni volta e ribadirlo come sospinta solitudine di vena gelida che si cerca un compagno . E' cenere di gioia il suo moto perpetuo quando litiga col sole , al suo apparire e col suo vento quasi scontroso rovello che si siede e non si piace più e non ne vuol sapere di una ipotesi di canto che non gli appartiene : meglio cacciarla via gridando
Solo d'estate si scioglie le midolla ha un timbro colloquiale . Fa il girasole a volte , si trasforma : poche parole , un nulla , o poco più - seppure : è riserva mentale disattesa la sua sorpresa per uno scampolo di gioia per una sillaba tersa e un poco se ne vergogna ; ma poi si lascia andare ; gira la testa , ti guarda persino ti saluta ; finché decide di scapparsene in cielo perché sta arrivando una nuvola !
E ritorna la musica
Inedito 1966/'67
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Maurizio Soldini
- 13/01/2015 07:45:00
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In questi versi giovanili di Leopoldo Attolico trovo quel "culmine di grazia" che bacia il poeta demblée. Scritta negli anni Sessanta, trovo che sia attuale ancora oggi, nella misura in cui denota uno scavo e una ricerca poetici del tutto personali, ma a partire da una conoscenza della letteratura e della poesia contemporanea non indifferente (gli echi montalliani e pavesiani sono del tutto evidenti). E lasciatemi dire, usando una frase fatta, nei riguardi del percorso poetico di Leopoldo Attolico, che "il buongiorno si vede dal mattino".
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Davide
- 10/07/2011 11:13:00
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Ricordo bene questa poesia (forse più lunga: lo sfrondamento, se cè stato, le è stato salutare), davvero bellissima. In particolare, lincipit e i primi quattro versi lasciano di stucco. E un peccato che sia rimasta inedita (perché non lhai inserita in volume?). La partecipazione nel seguire e caratterizzare la bandieruola (che anche a me ha fatto pensare a quella di Montale, sia pur nella diversa declinazione) ma anche gli eventi atmosferici che la attraversano: unallegoria lampante della condizione umana, ritratta però (finalmente!) con fiducia ed empatia. Complimenti Leopoldo!
Davide
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Caterina Nicoletta Accettura
- 22/02/2011 06:50:00
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Il mare come nostro stato danimo, non conosce stagioni, ci attrae e ci offre piccole sensazioni, grandi tumulti del cuore:fa parte di noi. Una poesia originale, molto sentita e carezzevole-Splendida la chiusa_Ciao r Grazie_Nicole
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Giorgina Busca Gernetti
- 15/09/2010 10:18:00
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"E ritorna la musica". Questo è ciò che conta per lanima e per la poesia. Giorgina Busca Gernetti
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Fiammetta Lucattini
- 27/06/2010 23:34:00
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Caro maestro, anchio spero sempre che la musica ritorni nelle membra come nellanimo. Con rispetto, senza sospetto minchino di fronte ad un autentico, ostinato cuore-poeta.
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claudio
- 22/06/2010 09:19:00
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La poesia non ti cambia la vita, ma a volte fa bene allanima. La poesia è inutile, eppure è indispensabile. Tanto si può dire quando la poesia merita. E questo scorcio di giovane Attolicesimo è un momento di grande poesia. Non importa se ancora non si vede lAttolico che conosciamo, qui si vede lAttolico che contempla, ritrae e restisuisce con magia un momento che tutti abbiamo vissuto (con varianti personali, ma bene o male, uguale) e che altrimenti sarebbe fuggito nella memoria nascondendosi. Rivive in questa poesia e ci ricorda che il tempo non torna mai, ma gli istanti rimangono sempre, in qualche modo, nellanima.
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Maria Musik
- 12/06/2010 12:03:00
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Molto bella. Mi ci sono tuffata dentro così come con piacere immergo lo sguardo nella verdastra risacca invernale che allorizzonte si fa mare triste. E come mi assomiglia: terribile scoprirsi così fragili e protervi, così attratti dal "tempo di zolfo e di tempesta/che apparenta il cuore allattesa del peggio".
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Farnca Alaimo
- 08/06/2010 22:24:00
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Questa banderuola come correlativo oggettivo di uno stato danimo mi ricorda quella de La casa dei doganieri di Montale. Qui, però, si fa lunica protagonista, dotata danima maliconica ed appassionata, libera e in continua attesa di venti e di tempeste. E la banderuola lanima stessa del poeta? E lei che attende sempre i fiati del cielo, e si gonfia delle tempeste del cuore e non fa che inseguire le cose vaganti e leggere, alla maniera di Saba? Penso di sì.
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Loredana Savelli
- 08/06/2010 19:24:00
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Dettagliata descrizione del moto interiore di una banderuola, dei suoi pensieri, delle sue difficoltà, fragilità, idiosincrasie, aspirazioni, attese, speranze... è il riflesso di unanima sintonizzata col mare dinverno (appunto), unanima meditativa e passionale, tendente alla drammaticità.
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